IL PERDONO
Percorrendo il nostro Sentiero di Luce prima o poi, è inevitabile, incontreremo “lo scoglio” del perdono.
A tutti è “capitato”, almeno una volta nella vita, di aver compiuto un’azione a seguito della quale una persona ha sofferto oppure ci è “capitato” che qualcuno ha fatto un’azione a seguito della quale noi abbiamo sofferto.
Innanzi tutto, ricordiamoci bene due cose:
1. Noi siamo i soli artefici della nostra vita, le cose non “capitano” a caso ma siamo noi a farle accadere, anche inconsciamente. Quindi noi siamo i responsabili delle nostre emozioni. Questo è un concetto base da assimilare se vogliamo essere felici.
Anche se al momento, in mezzo al dolore, ci sembra che gli altri o il destino abbiano provocato una certa situazione, se siamo veramente onesti con noi stessi, in fondo in fondo, sappiamo bene che è responsabilità nostra. Forse ci siamo illusi e non abbiamo voluto vedere con chiarezza una determinata situazione per cui ora ci ritroviamo a soffrire.
2. Noi siamo esseri senza colpa ma possiamo fare “errori”, visto che siamo qui per imparare le nostre lezioni. Cerchiamo quindi di vedere certe esperienze, seppur dolorose, con l’occhio della nostra parte divina, per ottenere insegnamento ed evoluzione spirituale, e non con l’occhio del nostro ego che si sente ferito perché pieno di paura, rabbia e rancore.
Un giorno saremo così progrediti spiritualmente che non prenderemo piu’ le azioni degli altri, nei nostri confronti, a livello personale ma vedremo solo la luce in noi e nei nostri fratelli e ci vedremo solo come Anime che stanno facendo il loro percorso.
Nel frattempo, per guarire il nostro dolore, abbiamo bisogno del perdono.
Il perdono è una pietra miliare del nostro percorso animico, senza di esso non possiamo evolvere ed ascendere.
PERDONARE SE’ STESSI
Prima di essere in grado di perdonare gli altri c’è una cosa basilare che dobbiamo fare: perdonare noi stessi.
Perdonare noi stessi non solo per quello che pensiamo di aver fatto di “negativo” agli altri ma, soprattutto, per quello che pensiamo di aver fatto di “negativo” a noi. Essere entrati in una relazione “sbagliata”, aver perso tanto tempo dietro ad un progetto “inutile”, non essersi presi cura di sè, essersi fatti ingannare…
Ho messo tutti questi aggettivi tra virgolette perché, come ben sappiamo, nulla è in fondo veramente negativo e sbagliato, tutto ci è servito per crescere, per diventare l’essere meraviglioso che siamo oggi.
Non possiamo perdonare gli altri prima di perdonare noi stessi, non ci riusciremo. Comprenderemo e giustificheremo con la testa ma non perdoneremo con il cuore.
Perdonare sé stessi è una delle cose piu’ difficili, forse perché noi siamo i nostri peggiori “aguzzini”. Ciò che potenzialmente siamo in grado di perdonare agli altri, è molto difficile che riusciamo a perdonarlo a noi stessi.
Nel perdonare noi stessi dobbiamo tenere presente una cosa: l’emozione che ci ha spinto a fare quell’azione che riteniamo “negativa” è dovuta ad un dolore profondo che abbiamo dentro, molto probabilmente derivato dalla prima infanzia o anche da vite passate. Il bambino/la bambina che c’è in noi, sentendo quel dolore, ha reagito in quel modo per cercare di liberarsene ed ha reagito, appunto, da bambino (anche se avevamo 40 anni anagrafici).
Se la stessa azione l’avesse compiuta un bambino di 3 anni non l’avreste perdonato? “E’ un bambino, non si rendeva conto di quello che stava facendo!”, avremmo detto. La stessa cosa dobbiamo pensarla per noi stessi. Quell’azione è stata fatta dal nostro bambino interiore. Perdoniamoci, quindi, e andiamo oltre perché Dio ci ha già perdonato.
DIECI PASSI PER RAGGIUNGERE IL PERDONO
1. Prendiamo in considerazione la possibilità di cambiare le nostre idee e credenze circa il perdono. Il perdono è un atto di forza, non una debolezza.
2. Siamo disposti a lasciare andare la credenza di essere una vittima. Scegliamo di credere nel fatto che aggrapparsi al rancore e ai pensieri di negazione del perdono ci causeranno sofferenza. L’auto-commiserazione non ha alcun valore.
3. Ricordiamoci che la nostra rabbia e giudizio non possono cambiare il passato o punire qualcuno, ma possono fare del male a noi stessi. Gli eventi del passato non possono farci del male adesso ma i nostri pensieri sul passato possono causarci immenso stress e dolore. Riconosciamo che ogni dolore emotivo che sentiamo in questo momento è causato solo dai nostri pensieri.
4. Riconosciamo il valore di lasciare andare tutti i giudizi. Non è una coincidenza che le persone piu’ felici sono quelle che scelgono di non giudicare e riconoscono il valore del perdono.
5. Riconosciamo che aggrapparci alla rabbia non ci porterà ciò che veramente vogliamo. Poniamoci questa domanda: “Aggrapparmi alla rabbia mi porterà veramente la pace?”. Rabbia e pace, giudizio e felicità non possono coesistere.
6. Riconosciamo che punirci non ha alcun valore. Una volta che abbiamo veramente riconosciuto che la rabbia e i pensieri di infelicità riguardanti il nostro passato ci stanno avvelenando la vita, abbracceremo il perdono e riconosceremo il significato dell’amore.
7. Siamo consapevoli del fatto che il perdono significa lasciare andare ogni speranza di un passato migliore. Accettiamo e perdoniamo il nostro passato e abbracciamo il presente ed il futuro con speranza. Non c’è alcuna legge che ci obbliga a rimanere vittime del passato.
8. Scegliamo di essere felici piuttosto che scegliere di aver ragione. Quando smettiamo di controllare gli altri e ci focalizziamo invece sui nostri pensieri, noi ci regaliamo libertà e pace.
9. Siamo consapevoli di avere il potere di scegliere i pensieri che mettiamo nella nostra mente. Uno dei grandi doni che ci sono stati dati da Dio è il potere di scegliere di avere pensieri amorevoli, piuttosto che pensieri di rabbia. La nostra mente non è qualcosa che rimarrà esente dalla spazzatura che ci buttiamo dentro. Trattiamola come un giardino ed essa fiorirà.
10. Siamo disposti a far in modo che la nostra pace mentale sia il nostro target principale e siamo consapevoli che il perdono è la chiave della felicità. Totalmente ignari del caos intorno a noi, possiamo conoscere la pace solo se questo è il nostro vero obiettivo. Scegliamo di non lasciare che le circostanze esterne o gli stati emotivi della gente decidano della nostra felicità. La rabbia, il giudizio, i pensieri di non perdono fanno soffrire, mentre lasciarli andare porterà gioia.
PERCHE' PERDONARE?
1. Innanzi tutto, per noi stessi: per preservare la nostra salute psico-fisica, raggiungere l’equilibrio emotivo, liberare il nostro karma ed evolvere spiritualmente.
I pensieri ed i sentimenti di rabbia, rancore, paura, odio, ecc. avvelenano la nostra vita e non servono a modificare ciò che è accaduto nel passato. Prendiamo atto che ogni pensiero che pensiamo ed ogni sentimento che proviamo ci ritorna.
Nuovi studi hanno dimostrato che rabbia e risentimento raddoppiano il rischio di infarto nonché le possibilità di ammalarsi di cancro o altre malattie mortali!
Quindi lasciamo andare questi pensieri, per il nostro bene!
L’amore, la pace e la gioia sono ciò che noi vogliamo per noi stessi, non la malattia!
2. L’amore è ciò che vogliamo ricevere da noi stessi, questo farà molto bene al nostro cuore.
3. Molto spesso abbiamo avuto una parte importante in ciò che è accaduto: accettiamolo senza biasimarci e perdoniamoci.
4. Perdoniamo anche l’altra persona coinvolta. Vediamola sotto la luce della compassione, con tutte le sue paure, angosce, problemi e prove da superare. Liberiamola (e liberiamoci) dal fardello della “colpa” anche se non ce lo chiede. Noi ci sentiremo meglio. Ci saremo tolti un grosso peso dal cuore.
5. Il perdono risolve il nostro karma (e quello degli altri).
6. Siamo Uno: quando perdoniamo gli altri riusciamo a perdonare noi stessi, quando perdoniamo noi stessi non possiamo fare a meno di perdonare anche gli altri.
7. Il perdono è un passo fondamentale sul nostro sentiero spirituale, senza il quale non possiamo evolvere.
8. Il perdono lava via tutta la negatività che abbiamo immagazzinato e ci permette di tornare a vivere!
9. La vita è troppo bella per essere sprecata vivendola nel risentimento: giriamo pagina e ricominciamo, adesso!
LE VARIE FASI DEL PERDONO
Per i motivi sopra citati abbiamo scelto di perdonare e perdonarci: mettiamoci tutta la nostra buona volontà perché non sarà un percorso semplice, né indolore, né breve. Concediamoci tutto il tempo che ci occorre ma teniamo sempre fermo nella mente e nel cuore il nostro target: il perdono.
Di seguito trovate alcuni consigli che ho sperimentato su me stessa ed hanno funzionato, spero che possano esservi utili.
Innanzi tutto, dobbiamo confrontarci con i nostri sentimenti ed accettare il nostro shock, la nostra paura, la nostra rabbia, la nostra impotenza ed il nostro dolore.
Dobbiamo sentire le nostre emozioni fino in fondo ed ammettere che esistono ma senza giudicarci o colpevolizzarci.
Poi dobbiamo riequilibrare tutti i nostri corpi.
Il corpo spirituale: noi non ce ne rendiamo conto ma il corpo spirituale è quello che perdona per primo. Il nostro Sé Superiore sa che questa è un’esperienza che dovevamo vivere per imparare una certa lezione per cui, per il nostro corpo spirituale, non c’è niente da perdonare.
Il corpo mentale: la meditazione ci aiuterà ad ottenere una mente sana, ferma e salda, capace di vedere realmente cosa è accaduto, capace di andare oltre le nostre illusioni, capace di comprendere i perché. Quando abbiamo capito il perché del nostro gesto, o del gesto dell’altra persona, è un po’ piu’ facile perdonare. Cerchiamo di vedere anche l’altra ottica: questo non vuol dire giustificare l’accaduto ma vuol dire “calarsi nei panni” della persona e cercare di comprendere; ognuno di noi ha il suo background di dolore e blocchi da rimuovere; ricordiamoci che tutti noi stiamo sempre facendo del nostro meglio per il grado di consapevolezza che abbiamo al momento.
Se siamo impossibilitati a capire i perché, semplicemente accettiamo e lasciamo andare.
Il corpo emozionale: dobbiamo sicuramente scaricare le emozioni. Ci sono tante tecniche per farlo. Per esempio, la rabbia si può scaricare prendendo a pugni un cuscino o urlando chiusi in macchina. Ma anche scrivere a mano, dipingere, colorare o fare uno sport aiuta molto.
Parlare con un amico può scaricare le emozioni ma attenzione con chi parlate: cercate di scegliere una persona che non giudicherà l’accaduto, che non scarichi la sua rabbia sulla persona di cui state parlando e che non vi dia neanche ragione. Deve essere un amico neutrale. Lo scopo è che voi scarichiate la rabbia e non che l’accumuliate in due.
E poi deve darvi un sostegno affettivo.
E poi piangete tanto, le lacrime laveranno via il vostro dolore.
E ricordatevi: tutti i dolori spariscono, è solo questione di tempo e di volontà.
Il corpo fisico: per poter fare tutto questo lavoro energetico dobbiamo assolutamente mantenere il nostro corpo in buona salute, altrimenti ne risentirà.
Nutrirsi bene, prendere vitamine e sali minerali, dormire e fare un’attività fisica (anche leggera) sarà indispensabile.